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LETTERA APERTA AI MATURANDI






«È emozionante realizzare i sogni della propria infanzia, ma invecchiando, è possibile scoprire che aiutare i sogni altrui è ancora più bello».(Randy Pausch, The Last Lecture - 2008)

Cari maturandi,
Scrivo da anni a tutti voi, ma quest’ultimo è speciale perchè in un modo o nell’altro ho potuto vivere da vicino il vostro percorso. Non vi scrivo con la pretesa di pormi ad interprete di questo tempo, nè di essere il guru che risolverà i vostri dubbi. Vi scrivo, perchè forse è l'unica cosa che mi riesce meglio. L’unica che, davvero, mi può avvicinare a voi. 
Nel disordine di questi mesi confusi abbiamo assistito alla comparsa di un virus (cattivo) e al ribaltamento di quelle poche certezze che avevamo. Tutti, nessuno escluso. 
Immagino che per voi la cosa possa essere stata ancora più amplificata dall'incertezza e dalla lentezza di molti adulti che hanno dimenticato chi sono i protagonisti veri di questa storia. Non so se l’esame di maturità che vi aspetta sia stata la migliore delle scelte possibili, ma è una prova e come tutte quelle che ci capitano nella vita va affrontata con forza e determinazione. Oggi, questa, vi potrà apparire come la più grandi delle ingiustizie, la più grande delle privazioni e in parte è così. Penso, però, che questa situazione possa dimostrare alla generazione degli adulti, a cui appartengo, che voi siete molto di più di quello che pensano e di come vi dipingono. Credo sia giunto il momento di dimostrare chi siete e quanto valete,perché sono fermamente convinto, citando la lettera agli adolescenti di Matteo Lancini, che “voi siate in grado di gestire il pianeta e l’umanità in modo più responsabile e autorevole di quanto siamo riusciti a fare noi”.
Anche io ho sùbito la difficoltà di vivere con i cosiddetti “era meglio prima”. Per gli adulti di quei tempi ero solo uno "senza né arte, né parte" (più o meno testuali parole) che non avrebbe avuto un futuro, che sarebbe stato un "fallito". A 18/19 anni, però, non si hanno certezze e basi solide, ma solo sogni e progetti da realizzare. Il futuro a quest’età, che è anche la vostra, è sempre tutto da inventare. La differenza sostanziale sta nel avere il coraggio di superare i propri limiti. E forse chi diceva così non lo aveva avuto, il coraggio. Per questo sono diventato insegnante perché ho inseguito il mio "sogno" e sono passati tanti anni dalla mia prima volta in una classe. In tutto questo tempo ho scoperto che l'arte di essere insegnante non è qualcosa di definitivo, perché non si smette mai di imparare. E in questi anni insieme a voi giovani sono cresciuto e ho imparato molto. Gli adulti "professionisti" del cinismo e del pessimismo ci saranno sempre. É anche per questo che se desiderano un popolo di sfiduciati, farò in modo di far crescere in mezzo a "loro" un popolo di sognatori. Una volta che la scintilla è accesa il fuoco divampa, sempre! 
La storia lascia sempre delle tracce. Parole e punti in sospeso. Voi potete contribuire con i vostri versi a scrivere la parte più importante: il presente e il futuro.


La necessità di lottare per un sogno

Somnio ergo sum, sogno dunque sono. Eppure tutti vi avranno ricordato almeno una volta nella vita che sognare è inutile, che bisogna essere pragmatici, che provare a realizzare i propri sogni è da pazzi, che sognare è come, nel don Chisciotte di Cervantes, scambiare mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, i burattini con demoni, le greggi di pecore con eserciti, eccetera, eccetera… Questa, per me, non è solo una bella frase ispirata a Cartesio, ma una convinzione che ho coltivato negli anni in cui erano in pochi a credere che sarei riuscito a realizzare quasi tutti i miei sogni (quasi perché ne ho ancora tanti da realizzare).

Il coraggio di capovolgere gli schemi.

Non sono mai stato una persona incline agli schemi. Non mi piacciono e ho sempre cercato di non farmi condizionare dalle sovrastrutture in cui cercavano di rinchiudermi. Vi assicuro che ci hanno provato, ma ancora non ci sono riusciti. Per questo vi dico che, anche a costo di perdere l'equilibrio, l'unico modo che avete per camminare verso i vostri sogni è quello di rimanere sempre voi stessi. E’ difficile, lo so, ma se sarete capaci di scegliere la vostra prospettiva, anche quando si tratterà di capovolgere gli schemi allora non avrete nulla da temere. Pertanto, solo se sarete capaci di dare voce a quello che sgomita nel vostro cuore e nella vostra mente potrete realizzare tutto ciò che vorrete. Se sono riuscito a farlo io anche voi potete capovolgere gli schemi dove cercano di ingabbiare le nostre vite.


Ultime raccomandazioni

Cari maturandi, adesso tocca a voi!
Cinici sulla vostra strada ne incontrerete tanti, forse anche troppi, ma non scordate mai che ciò che è importante è ciò che è invisibile. É solo con il cuore che si vede bene, l'essenziale é invisibile agli occhi. Antoine De Saint - Exupéry insegna. Non fate come l'aviatore concentrato solo sul suo motore, ma guardate anche con il cuore, perché la ragione da sola non basta. Cercate il vostro piccolo principe da cullare, la vostra rosa da proteggere a tutti i costi, la vostra volpe da addomesticare.
Tutto dipende dal verso col quale vorrete contribuire a scrivere il romanzo della vostra vita; dallo stile e dal colore che vorrete usare per continuarlo. É sempre una questione di dettagli, colori e sfumature attraverso i quali vorrete dare forma al mondo.
«E quindi uscimmo a riveder le stelle» è la prospettiva che vi auguro alla fine di questo lungo ed estenuante viaggio in cui spero di essere stato un minuscolo, ma utile Virgilio. 
Adesso tocca a voi. Abbiate cura di splendere! 

Angelo Bertolone, maggio 2020

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