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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Diario dal Cammino (giorno 5): Storia semplice di un libro speciale

Ogni libro ha una sua storia. Ogni storia il suo libro. Questa ha inizio l'11 luglio 2017. Dopo otto ore di cammino (in salita fino a 902 m.) arriviamo in un paesino immerso nel verde. La Faba, il suo nome, dista più o meno a 250 km da Santiago de Compostela. Poche case, campi coltivati a fianco, una fattoria e una tienda. Nient'altro, se non l'essenziale. Un passaggio in linea con il numero di abitanti, 20. Possibilità di alloggio pochissime. Solo due albergue. Scegliamo l'unico ancora libero. Altri ragazzi arrivati dopo di noi (nel tardo pomeriggio) dormono a terra nella chiesetta vicina, giusto per avere un tetto sopra la testa. Dormire sotto le stelle, infatti, può essere romantico, a tratti avventuroso, ma se il giorno dopo devi affrontare molti chilometri (in media 30 km al giorno) non è consigliabile. Sistemati gli zaini di fianco al letto (segno che anche oggi ce l'abbiamo fatta a trovare un posto dove dormire) ci dirigiamo tutt

Incontrare la diversità

“Il secolo appena iniziato sarà il secolo dello straniero. Popoli e civiltà da sempre hanno avuto esperienza dello straniero: di chi per nascita, lingua, cultura, colore della pelle, religione o altro, restava estraneo, cioè  extra , fuori e al di là degli usi e costumi del gruppo di appartenenza. Ma se nelle culture del passato lo straniero aveva il tratto dell’evento eccezionale (giramondi, mercanti e avventurieri) e soprattutto traumatico (tribù o gruppi i cui spostamenti erano motivati dalla fame o dalla violenza), nel villaggio globale che la  tekne  e l’informatica vanno strutturando esso diviene figura sempre più familiare”. I processi migratori in atto sono quindi uno, forse il più rilevante, tra gli elementi che pongono oggi in modo nuovo la questione dell’incontro con lo straniero. Infatti, il fenomeno migratorio a cui si assiste nel contesto odierno e che è possibile toccare con mano nelle nostre città, nelle scuole, sui  social network  impone una seria riflessione in tutti