Caro il mio S. Come vedi ti scrivo e se un prof. ti scrive deve esserci un motivo. Sono giorni, infatti, che penso a cosa ti spinga a stare zitto di fronte a tutto quello che ti circonda. L’omertà e l’indifferenza che stai mostrando di fronte al dolore altrui ti rendono complice di chi ha materialmente compiuto le azioni che stanno facendo soffrire una persona che conosci da tanto tempo. Una cattiveria gratuita che nessuno merita. In questi anni abbiamo parlato del rispetto verso il prossimo, del coraggio di fare delle scelte e di essere solidale nei confronti di chi soffre. Mi chiedo: d ove sono finite le mie parole, i miei esempi, le testimonianze? Con questa lettera voglio ricordarti che non erano storielle per intrattenerti. Visto quello che sta accadendo ho fatto un salto indietro nel tempo. A quando avevo la tua stessa età. Prova ad immaginarmi. Alle medie ero cicciottello, portavo occhiali spessi e il mio outfit giornaliero era composto da felpa e p...
Per scoprire, per scoprirsi...