L’osservazione é il punto di partenza di ogni intervento educativo. Osservare é diverso dal semplice guardare. Ad esempio, si può guardare una situazione senza coglierne il senso più profondo, ma solo la parte più superficiale. Quando invece si osserva un fatto o una cosa predisponiamo tutta la nostra persona all'attenzione verso i particolari, andiamo in profondità. Essa, quindi, rappresenta il modo con cui ci rapportiamo al mondo e al prossimo. Ed è imparando a regolare la vita di ogni giorno che impariamo a vivere.
«Osservare non è un'azione ma un processo in cui tutti i poli risultano reciprocamente influenzati. (…) Ogni volta che osservo sono osservato, ogni volta che imparo qualcosa di imprevisto nell'altro, scopro un pezzetto anche di me, forse nascosto o solo impolverato».
L’osservazione, dunque, consente di avere un quadro preciso e dettagliato del comportamento sul quale si intende intervenire. Ed è per tali ragioni che nell’educatore non deve mai venir meno la precisa intenzionalità educativa a cui è finalizzata l'osservazione.
Un atteggiamento, questo, che presuppone una attenzione mirata e collegata alla necessità di comprendere prima di intervenire.
Una mia esperienza passata può chiarire meglio quanto scritto.
Anni fa, in una delle mie tante classi, un ragazzo manifestava episodi ricorrenti di aggressività nei confronti di alcuni compagni e degli insegnanti. In quel caso il consiglio di classe decise, prima di intervenire con un provvedimento disciplinare, di "osservare" quali fossero i motivi di quella dinamica relazionale. L’osservazione di ogni singolo docente, non si focalizzò solo sul "problema", ma anche su altri diversi fattori quali la frequenza dei comportamenti aggressivi, i contesti in cui le azioni aggressive venivano messe in atto, le caratteristiche dei compagni che le subivano, gli eventi che le precedevano o le seguivano. Si comprese che, nel 90% dei casi, gli scatti di ira precedevano quasi sempre le verifiche di quelle discipline in cui il ragazzo pensava di fallire e nei confronti di quei compagni di classe con un andamento alto e costante nel tempo. Col tempo si scoprì che tanta aggressività era data dalle eccessive attese dei genitori e dalla sua paura di deluderli. Quindi si ritenne necessario un intervento educativo mirato in classe e si cercò una alleanza educativa con la famiglia. Un processo lungo che alla fine ha portato i suoi frutti. Nel tempo quel ragazzo ha superato tutti gli anni scolastici senza problemi (relazionali e didattici) e quest'anno affronterà l'esame di maturità, con successo aggiungo.
É a partire da questa esperienza, stancante ed edificante allo stesso tempo, che dedico parte del mio tempo a disposizione (pochissimo, ma cerco di farmelo bastare) all'osservazione dei miei studenti. Solo in questo modo potrò conoscerli nel profondo e comprendere i loro bisogni educativi.
Così nascono le mie lezioni.
Prof. RH Plus
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