Fu Don Milani ad adottare il motto «I care», letteralmente «Mi importa, ho a cuore» in contrapposizione al «Me ne frego» di derivazione fascista. Questa frase scritta su un cartello all’ingresso della scuola di Barbiana, riassumeva le finalità di cura educativa di una scuola orientata a promuovere una forma di sollecitudine per l’altro attenta e rispettosa, sollecitando una presa di coscienza civile e sociale.
Oggi, ad un mondo che ci vuole totalmente "disinteressati" verso ciò che conta davvero e che ci fornisce strumenti di "distrazione" di massa, ogni studente (futuro adulto e cittadino) deve (o almeno dovrebbe) contrapporre il proprio interesse a tutto ciò che lo circonda. Comprendere che "il problema degli altri è uguale al mio", perché "sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia." Interessarsi a tutto e a tutti, perché tutto è importante.
È per questo che, ad una realtà alienante, bisogna contrapporre veri gesti "rivoluzionari". Azioni concrete, non violente, che vadano "controcorrente" e che rendano manifeste le proprie "idee". Per poterlo fare, però, bisogna che ogni studente sia critico, informato e capace di argomentare le proprie posizioni. È partendo dalla costruzione di un "pensiero critico" che si può riuscire in questa sfida.
Una partita giocata sul campo del mondo, dove al centro sono le proprie idee e dove ognuno può dare il proprio contributo per "lasciare il mondo un po' migliore di come lo ha trovato."
Se tutti, almeno po', ci impegnassimo in questo senso avremmo più di 7 miliardi di possibilità di cambiare e rendere più bello questo mondo.
Questo, per noi, è il senso di I Care!
Prof. RH Plus
#ideeincircolo #icare
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