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Sognatori sulla terra degli uomini


Viviamo nell'epoca della "felicità di cartapesta". Della  sfiducia verso tutto e tutti. Un tempo fatto di continui mutamenti, di porte girevoli. Una realtà che stenta a riconoscersi e dove le parole fiducia, speranza, felicità, amore sono svuotate di significato. Sembra, infatti, che avere fiducia nel futuro, nella speranza che ogni sogno si realizzi affinché si possa essere felici amando gli altri e se stessi sia diventato più un fine utopistico che concreto, realizzabile. I sognatori incalliti resistono, i cinici aumentano. É un dato di fatto. Eppure, come afferma Alessandro D'Avenia in Bianca come il latte, rossa come il sangue: "Solo quando l'uomo ha fede in ciò che è al di sopra della sua portata – questo è un sogno – l'umanità fa quei passi in avanti che l'aiutano a credere in se stessa." L'inventiva umana, del resto, ha da sempre retto il mondo, ma oggi questa società preferisce la superficialità.

Followers, likes, lovers sono gli "anglicismi" più utilizzati in rete, perché in quest'epoca di plastica ci si preoccupa solo di piacere agli altri più che a se stessi. Invece di respirare a pieni polmoni la vita molti preferiscono lo smog della semplice esistenza, ma tra vivere ed esistere c'è una bella differenza. Infatti, tutti gli esseri viventi esistono, ma solo gli uomini sono dotati di quel mistero chiamato anima. Noi esseri umani siamo l'esempio lampante che la nostra anima, sacra, ci aiuta ad andare oltre. A cercare, alla maniera di Leopardi, l'infinito oltre la siepe. Oggi, invece, la siepe viene rasa al suolo, perché dell'infinito sembra non esserci più bisogno.
Sono consapevole di sembrare un po' drammatico, ma é la realtà che vedo e che mi circonda; non posso non raccontarla.


"Ciò che conta davvero sono i veri valori, la loro assenza crea il vuoto. Ecco perché lotto per ciò in cui credo, per ciò che desidero, che amo e che mi fa battere il cuore." Così recita una nota pubblicità, una di quelle che siamo costretti a sorbirci durante i film o i programmi TV. Eppure queste parole mi hanno colpito, le ho volute metabolizzare. Farle mie. Le parole sono importanti. Chi, come me, ama leggere vuole lasciarsi incidere il cuore dalle parole. Custodirle come un tesoro prezioso nella parte più nascosta dell'anima. Ed é così che attraverso un nome, un titolo, un personaggio, gli amanti della lettura scorgono frammenti di infinito.

La vita non contempla semplici soluzioniperché estremamente complicata e forse è anche per questo che, nella società odierna, si tende a semplificare ogni cosa dai rapporti umani a quelli professionali. Molte volte, poi, si costruiscono muri. Blocchi di cemento armato immaginari tra le persone quasi a voler destinare i rapporti nell'ambito dell'utilità: mi servi, entro in contatto. Se chi si ha di fronte non è più necessario basta passare al prossimo contatto, quello precedente lo si elimina. Così funziona sui social ed è allo stesso modo che va nella vita reale. Per alcuni si intende, quelli che avuto modo di vedere, conoscere e vivere durante la mia esistenza. Quelli, per intenderci, che alle parole "ti voglio bene" attribuiscono poco senso e significato. Quelli che non sanno voler bene "davvero" nessuno, perché non sanno e non vogliono bene nemmeno loro stessi.



Dostoevskij, afferma che "l'inferno" è "la sofferenza di non poter più amare" e forse la paura di viverlo, l'inferno, accresce questa necessità di creare barriere.

La paura di smettere di sorridere. La felicità si perde e si ritrova. Averne paura equivale a non vivere. La felicità perduta, del resto, è come una foglia caduta dal ramo in autunno. In attesa di una nuova primavera si colora di rosso, come l'amore o la passione.

La scorsa settimana ho chiesto ai miei studenti: "Cos'è e dov'è per voi la bruttezza?". Una ragazza si alza, mi guarda dritto negli occhi e risponde: "La bruttezza è in quegli occhi che smettono di brillare." Non fa una piega. Ha centrato il vero problema.



Delle volte osservo in disparte la terra degli uomini. Ogni vita una fermata. Ognuno col suo carico di gioie e dolori. Alcuni, al loro ritorno a casa, trovano un abbraccio caldo e sincero, altri quello gelido e spietato della solitudine. Alcuni si godono una bella serata in famiglia o con gli amici, altri spengono i pensieri dentro i locali. É solo vita che scorre dentro, ognuna nel suo verso e con il suo capolinea.



Queste parole sono per chi crede di non farcela, per chi non si piace, per chi si guarda allo specchio e si disprezza, per chi non si vuole bene. Sono per tutti quelli che pensano che prendersi cura di se stessi non serva a niente, perché fa tutto schifo. Sono per te, ragazzo, che vorresti essere come il tuo compagno di banco, perfetto. Sono per te, ragazza, che vorresti essere come la più bella della scuola. Ricordate, nessuno potrà mai essere migliore di voi. Siate sempre voi stessi. Non ponetevi limiti, perché siete esseri unici e irripetibili creati per la bellezza. Angeli caduti sulla terra degli uomini per fare cose grandi. Siate sempre cercatori di infinito. Solo così troverete il tesoro che è dentro il vostro cuore.

Prof. RH Plus 

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