Cercare di raggiungere il proprio sogno è come un impresa che passa per sacrifici, cadute, rinunce. A tal proposito mi viene in mente Gilgamesh, leggendario eroe sumerico. Quinto re della I dinastia della città sumerica di Uruk ‒ della cui esistenza storica non sappiamo quasi nulla ‒ Gilgamesh era per due terzi dio e per un terzo uomo. Le sue gesta ispirarono un'epopea babilonese scritta in caratteri cuneiformi , su tavolette d'argilla, risalente a circa 4500 anni fa (tra il 2600 a. C. e il 2500 a. C.). «Di colui che vide ogni cosa, voglio narrare al mondo; di colui che apprese e che fu saggio in tutte le cose.» ( Proemio dell'Epopea o 'Canto' di Gilgameš ) Il destino dell'uomo è segnato dal suo essere mortale, finito. Gilgamesh comprende che: «l 'umanità conta i suoi giorni e qualunque cosa faccia è vento » e che n essuno può oltrepassare i limiti della vita. Tuttavia Gilgamesh non accetta questa situazione. La sua volon...
Per scoprire, per scoprirsi...