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Dialogo, cortesia e rispetto. Costruire ponti di dialogo tra Oriente e Occidente nel segno di Francesco d'Assisi

Uno dei più straordinari gesti di pace tra l'Islam e il cristianesimo è rappresentato dall'incontro tra Francesco d'Assisi e il sultano d'Egitto. Quello storico incontro, oggi, è ancora più significativo se si pensa al contesto globale che attualmente vede il dialogo tra le religioni sempre più minacciato dagli estremismi, dalle violenze e dalle divisioni.
Siamo nel settembre del 1219 Francesco vuole andare (anche se molto malato) a tutti i costi dai musulmani provandoci per ben tre volte. 


Al terzo tentativo riesce a incontrare il sultano il quale ascolta con molto piacere Francesco, quello strano Monaco venuto dall'Italia.



Cortesia, rispetto e dialogo caratterizzano questo incontro, ma purtroppo sulle due rive del mediterraneo scorre odio. All'epoca, molti vorrebbero tenere segreto quell'incontro e per molto tempo fu considerato anche un fallimento.


Secoli dopo, rileggendo sotto una luce diversa l'episodio di Damietta, vicino al Cairo, comprendiamo come il Vangelo si sia incontrato con il Corano e il Corano con il Vangelo. Come Francesco non abbia avuto paura di Maometto e come il Sultano Malik al Kamil non abbia avuto paura di Cristo.
Oggi dovremmo imparare da quell'avvenimento che il dialogo tra Oriente e Occidente è possibile solo se entrambe le parti (come già avviene con molte esperienze di dialogo) lascino cadere le barriere ideologiche e gli estremismi cercando di cogliere più gli aspetti che ci uniscono, che quelli che ci dividono.
La pace, infondo, si costruisce anche così.


Redazione
II D - Mombretto 

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