«Io» proseguì don Mariano «ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre... [...]».
Questa bellissima e insieme illuminante citazione di Leonardo Sciascia, tratta da "Il giorno della civetta", mi fa molto pensare soprattutto se penso a quanti esseri umani pur sentendosi veri uomini e donne, siano invece molto meno. Ma perché un essere umano dovrebbe essere molto meno? Perché riesce a dissacrare l'immensa sacralità che si porta dentro? Ma più vado avanti nelle domande e sempre meno sono le risposte che trovo!
Eppure siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, ma ancora di più, riprendendo le parole della Bibbia, abbiamo ricevuto in noi lo Spirito di Dio. Ed é per questo la Bibbia può dire che siamo stati fatti "poco meno degli Angeli". Siamo esseri straordinari ed é lo stesso creatore a ricordarcelo. Come? Diversamente dagli uomini, Lui, non usa giri di parole ma semplicemente ce lo dimostra. E lo fa ricordandoci che il nostro Spirito é capace di andare oltre, di vedere ciò che altre creature, pur sublimi, non possono vedere. Ma perché allora sminuiamo questa nostra grandezza originaria arrivando a toccare il fondo? Perché pur essendo esseri liberi per natura, riusciamo a renderci schiavi nel concreto?
Semplice, perché ci scordiamo di essere fatti, come dice Shakespeare, "della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni", i quali colorano il mondo rendendolo un posto straordinariamente unico! Ma questa dimenticanza di cui parlo, emerge soprattutto quando perdiamo la speranza, quando smettiamo di credere in noi stessi, quando aspettiamo inermi che gli eventi facciano il loro corso, quando perdiamo o oscuriamo la nostra fede. Potrei continuare, ma la frase che le racchiude tutte, come in una matriosca, é semplicemente questa: quando ci lasciamo morire dentro! E ci sono molti modi per farlo, ognuno ha il suo.
Un rimedio sicuro e affidabile per tutti non credo ci sia, però se solo ciascuno di noi riscoprisse la voglia di elevare il proprio spirito fino a toccare il cielo e vedesse come é bello il mondo visto da lassù; arriverebbe a comprendere il motivo profondo per la quale siamo stati creati e siamo così speciali agli occhi di chi creandoci ci ha dato in mano la possibilità di scegliere che posto avere su questa terra.
Ma in fondo se é vero che la bellezza salverà il mondo, allora non posso che essere ottimista!
Prof. RH
#gioia2014
Questa bellissima e insieme illuminante citazione di Leonardo Sciascia, tratta da "Il giorno della civetta", mi fa molto pensare soprattutto se penso a quanti esseri umani pur sentendosi veri uomini e donne, siano invece molto meno. Ma perché un essere umano dovrebbe essere molto meno? Perché riesce a dissacrare l'immensa sacralità che si porta dentro? Ma più vado avanti nelle domande e sempre meno sono le risposte che trovo!
Eppure siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, ma ancora di più, riprendendo le parole della Bibbia, abbiamo ricevuto in noi lo Spirito di Dio. Ed é per questo la Bibbia può dire che siamo stati fatti "poco meno degli Angeli". Siamo esseri straordinari ed é lo stesso creatore a ricordarcelo. Come? Diversamente dagli uomini, Lui, non usa giri di parole ma semplicemente ce lo dimostra. E lo fa ricordandoci che il nostro Spirito é capace di andare oltre, di vedere ciò che altre creature, pur sublimi, non possono vedere. Ma perché allora sminuiamo questa nostra grandezza originaria arrivando a toccare il fondo? Perché pur essendo esseri liberi per natura, riusciamo a renderci schiavi nel concreto?
Semplice, perché ci scordiamo di essere fatti, come dice Shakespeare, "della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni", i quali colorano il mondo rendendolo un posto straordinariamente unico! Ma questa dimenticanza di cui parlo, emerge soprattutto quando perdiamo la speranza, quando smettiamo di credere in noi stessi, quando aspettiamo inermi che gli eventi facciano il loro corso, quando perdiamo o oscuriamo la nostra fede. Potrei continuare, ma la frase che le racchiude tutte, come in una matriosca, é semplicemente questa: quando ci lasciamo morire dentro! E ci sono molti modi per farlo, ognuno ha il suo.
Un rimedio sicuro e affidabile per tutti non credo ci sia, però se solo ciascuno di noi riscoprisse la voglia di elevare il proprio spirito fino a toccare il cielo e vedesse come é bello il mondo visto da lassù; arriverebbe a comprendere il motivo profondo per la quale siamo stati creati e siamo così speciali agli occhi di chi creandoci ci ha dato in mano la possibilità di scegliere che posto avere su questa terra.
Ma in fondo se é vero che la bellezza salverà il mondo, allora non posso che essere ottimista!
Prof. RH
#gioia2014
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