La cosa che ci ha colpito di più la possiamo leggere
direttamente dalle parole dello stesso scrittore:«Se penso all’epoca di Gesù e al suo battesimo in un’acqua fresca e
abbondante, e guardo il Giordano oggi, con il suo colore incerto e la scarsa
quantità d’acqua, mi rendo conto una volta di più del dramma dell’acqua e della
siccità in varie parti del mondo. L’acqua è probabilmente l’unica risorsa
naturale che interessa tutti gli aspetti della civiltà umana, dallo sviluppo
agricolo e industriale ai valori culturali e religiosi radicati nella società.
L’acqua dolce è l’elemento indispensabile per la vita sulla terra. […] Nonostante
il 70% della superficie del pianeta sia coperta di acqua, solamente il 2,5% è
dolce, e di questa percentuale il 70% è congelato nelle calotte polari. Il
rimanente è presente sotto forma di umidità nel terreno. Questo fa si che meno dell’ 1% delle risorse di acqua dolce sia
disponibile per l’utilizzo da parte dell’uomo. La condizione dei poveri del
pianeta non potrà essere alleviata senza che venga affrontata la qualità delle
risorse di base dalle quali essi dipendono: terra e acqua. […] Nel 2005, oltre
un miliardo di persone viveva in aree con poca acqua e comunque non potabile.
Nel 2025 la previsione, ed è ottimistica, ci dice che diventeranno tre miliardi
e mezzo grazie anche al boom demografico. Senza citare l’Africa Sub sahariana,
dove il problema della siccità è storico e ben conosciuto, in emergenza ci sono
regioni del mondo sviluppato, dalle pianure a nord della Cina ad alcune zone
dell’Australia. […] In Europa, in alcune parti della penisola iberica. In
Italia la Sicilia è sempre in affanno […]».
A partire da ciò abbiamo condotto in maniera incrociata delle
interviste a genitori, partenti, amici, conoscenti e sconosciuti. Il tratto che
ne è emerso è molto triste perché più del 80 - 85% delle persone intervistate
dichiara di dover ammettere di fare un uso poco parsimonioso dell’acqua e che
il grado di percezione del rischio siccità in varie parti del mondo è davvero
molto scarso ma, rappresenta chiaramente quanto purtroppo, non ci si accorge
dell’oro trasparente, parafrasando
una canzone di Matteo Branciamore dei Cesaroni, che scorre nelle nostre case e
che sprechiamo anche inconsapevolmente.
La riflessione che ne
abbiamo tratto è la seguente: tutti dovremmo cercare di risparmiare acqua cominciando a
migliorare le nostre piccole abitudini come ad esempio chiudere l’acqua mentre
ci si insapona o si lavano le stoviglie, riparare i rubinetti che perdono,
riutilizzare l’acqua, se possibile, per innaffiare le piante, e così via.. Certo è ovvio che l’impegno
del singolo se visto nello specifico è davvero poco, ma se tutti ci impegniamo
a migliorare queste abitudini non saremo solo piccole gocce nell’oceano ma «fiumi
di acqua viva», usando le parole di Gesù. E il bello è che ci guadagniamo solo noi!
Quindi, non demandiamo ad altri quello che è un dovere di
tutti, ovvero, preservare questo nostro mondo sofferente, che miliardi di anni
fa ci è stato consegnato bello, semplice e pulito. Solo così potremo dire di
essere davvero cittadini “responsabili”.
Prof.RH2.0
IP.S. Se volete cliccando su questo link potete rendervi conto di quanto il fiume Giordano sia a rischio prosciugamento e da li magari capirete che non è il solo!
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