La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.
Il Beato Giovanni Paolo II, nella “Lettera alle Donne” del 1995, in occasione della Conferenza di Pechino, dice: «Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani».
Giovanni Paolo II non solo ha insegnato con le parole il rispetto della dignità della donna, denunciando l’abuso e la mercificazione del corpo femminile, ma ha anche promosso gesti concreti di incontro con le vittime di questo sfruttamento.
Nella stessa Lettera, infatti, non ha mancato di condannare fortemente chi vuole distruggere questa dignità: «È ora di condannare con vigore, dando vita ad appropriati strumenti legislativi di difesa, le forme di violenza sessuale che non di rado hanno per oggetto le donne. In nome del rispetto della persona non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo».
Fonte: FamigliaCristiana.it
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