Mercoledì delle Ceneri, acquerello di Julian Fałat, 1881. |
Con l'espressione Mercoledì delle Ceneri (o Giorno delle Ceneri o, più semplicemente, Le Ceneri), si intende il mercoledi precedente la prima domenica di Quaresima che, nelle chiese cattoliche di rito romano e in alcune comunità riformate, coincide con l'inizio stesso della Quaresima, ossia il primo giorno del periodo liturgico "forte" a carattere battesimale e penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana. In tale giornata, pertanto, tutti i cattolici dei vari riti latini sono tenuti a far penitenza e ad osservare il digiuno e l'astinenza dalle carni. Proprio in riferimento a queste disposizioni ecclesiastiche sono invalse alcune locuzioni fraseologiche come carnevale (dal latino carnem levare, cioè "eliminare la carne")[1] o martedì grasso (l'ultimo giorno di carnevale, appunto, in cui si può mangiare "di grasso").
La parola "ceneri" richiama invece in modo specifico la funzione liturgica che caratterizza il primo giorno di Quaresima, durante la quale il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta[2] sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima. Per questo il rito dell'imposizione delle ceneri prevede anche la pronuncia di una formula di ammonimento, scelta fra due possibilità: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai»[3] oppure «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15b) introdotta dalla riforma liturgica a seguito del Concilio Vaticano II che sottolinea come la liturgia delle Ceneri sia un momento penitenziale comunitario e non personale.
Nel rito ambrosiano, in cui la Quaresima è posticipata di quattro giorni e inizia la domenica immediatamente successiva (e in cui pertanto il carnevale termina con il "sabato grasso"), l'imposizione delle ceneri avviene o in quella stessa prima domenica di Quaresima oppure, preferibilmente, il lunedì seguente. Il giorno di digiuno e astinenza viene invece posticipato al primo venerdì di Quaresima.
Mentre la tradizione popolare meneghina fa risalire il proprio carnevale prolungato, o "carnevalone", a un "ritardo" annunciato dal vescovo di Milano sant'Ambrogio, impegnato in un pellegrinaggio, nel tornare in città per celebrare i riti quaresimali, in realtà tale differenziazione cronologica dipende da un consolidato e più antico computo dei quaranta giorni della Quaresima, conservato peraltro anche nel rito bizantino.
Pieter Bruegel il Vecchio, La battaglia fra il Carnevale e la Quaresima, 1559 (Kunsthistorisches Museum di Vienna). |
A motivo del suo significato religioso altamente simbolico, ma anche per una più prosaica comodità di datazione o incisività del richiamo, il Mercoledì delle Ceneri è stato fonte di ispirazione per vari artisti o utilizzato come titolo per le loro opere. Tra le più note si possono ricordare:
- il racconto Mercoledì delle ceneri (pubblicato nella raccolta Vai troppo spesso a Heidelberg) di Heinrich Böll,
- l'acquerello Mercoledì delle Ceneri (Popielec) del pittore polacco Julian Fałat,
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