di Enrico Galiano - pagina facebook
Ok, quello che sto per dire potrebbe costarmi qualche bella riga sulla carrozzeria.
Però è tipo una cosa che ho dentro da un po’. E poi, sinceramente, la mia macchina è talmente malmessa che non so se si vedrebbe la differenza.
Bene: uno, due, tre, via.
Il punto è questo: ci sono in giro molti prof che non dovrebbero fare i prof. Ecco, l’ho detto.
Voi vorreste mai un pompiere che ha paura del fuoco, un chirurgo che sviene col sangue, un pilota di aereo che soffre di vertigini?Neanch’io.
Eppure ne ho visti diversi di quei chirurghi, di quei pompieri e di quei piloti. Solo che facevano gli insegnanti, se capite cosa voglio dire.
(Che poi, la frase giusta sarebbe: “ho visto cose che voi umani”).
Il massimo poi mi è successo a uno scrutinio: si doveva decidere se promuovere o bocciare un ragazzino di prima media. Si vota per alzata di mano e si è in parità. C’è confusione, però, così chiedo di rivotare, in silenzio. E lì non si è più in parità: una prof aveva cambiato idea tra un voto e l’altro.
In realtà non aveva cambiato idea: alla prima votazione non aveva capito di chi si stava parlando.
In prima media: un’età in cui una bocciatura può cambiarti la vita per sempre. Era distratta.
Sì, certo, lo so che ci sono anche in giro moltissimi prof che fanno il proprio lavoro con serietà e spirito di sacrificio, che scendono in trincea ogni mattina, più in missione che al lavoro: ne ho conosciuti un sacco e ne conoscerò ancora. E sono la maggioranza, grazie a Dio. E in molti dicono: diamo più soldi a questi qui. Giusto.
Ma io credo che prima ancora di tutto questo, prima di sganciare cento euro in più al prof bravo, bisognerebbe proprio rivedere i criteri con cui vengono reclutati, gli insegnanti, e quelli con cui si guadagnano punti in graduatoria: perché sono più i danni che può fare un prof che non dovrebbe fare il prof, che i miracoli che possono fare gli altri.
Perché una cosa che quasi nessun insegnante ammette facilmente è questa: a noi, fondamentalmente, nessuno ci controlla. Il massimo che fanno è vedere se siamo a posto con le scartoffie, con la burocrazia. Ma nessuno viene a vedere cosa combiniamo una volta chiusa quella porta.
Nessuno viene a vederci, e siamo liberi di fare dei danni incalcolabili.
Macché un mese: un anno. Se va bene.
Bene, sfogo fatto.
E adesso è meglio che inizi a parcheggiare lontano da scuola.
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