L’ebraismo è il primo monoteismo,
cioè la fede in un unico Dio – chiamato YHWH – e la prima religione rivelata (comunicata direttamente da Dio
agli uomini): YHWH[1]
è un Dio geloso e vendicativo, collerico e amorevole allo stesso tempo. Egli è
il creatore del mondo e stringe un Alleanza
(detta berit – “patto”) con il
suo popolo eletto[2].
Attualmente, coloro che si riconoscono nella religione
ebraica (ebrei) sono circa 18 milioni, in più di cento paesi del mondo. Lo
Stato di Israele (nella parte di Asia chiamata anche Palestina, nel “Medio Oriente”,
sul Mediterraneo) è l’unico nel quale l’ebraismo è la religione della
maggioranza della popolazione. La comunità ebraica più numerosa è quella che
vive negli Stati Uniti.
Non esiste un vero fondatore dell’ebraismo ma, due figure
sono considerate fondamentali: Abramo e Mosè.
Abramo à La storia del
popolo ebraico viene fatta iniziare con Abramo, che partendo da Ur dei Caldei,
nella terra fra i due fiumi Tigri ed Eufrate (Mesopotamia), raggiunge dopo un
lungo viaggio la “terra promessa” al popolo ebraico da YHWH: quella di Canaan,
corrisponde all’attuale Israele. Le sue vicende sono narrate nel Libro della Genesi, che apre la Bibbia.
Abramo, come gli altri patriarchi (i
fondatori del popolo ebraico) visse molto a lungo ed ebbe dalla moglie Sara, in
età molto avanzata, un figlio Isacco. Abramo è molto importante per le tre
grandi religioni nate nel Medio Oriente e poi diffuse in tutte il mondo:
ebraismo, cristianesimo e islam (un altro figlio di Abramo, Ismaele, ricostruì, secondo la
tradizione, la Ka’ba, l’edificio più
sacro per l’islam che si trova alla Mecca in Arabia Saudita, danneggiato dal
diluvio universale).
Mosè à La storia di
Mosè riguarda un periodo successivo, che possiamo collocare nell’epoca in cui
il popolo degli ebrei era tenuto in schiavitù dagli egizi, guidati dal faraone Rameses II (3.300 anni fa). YHWH si
manifestò a Mosè, nel deserto, e gli chiese di liberare gli ebrei. Il faraone,
però, si oppose a questa richiesta, accettandola solo l’ultima delle dieci piaghe[3] inviate
da YHWH sull’Egitto: la morte di tutti i primogeniti[4],
degli uomini e degli animali. Questa piaga viene ricordata nella festa ebraica
della Pasqua (Pesach) che celebra la
liberazione dalla schiavitù. Mosè e il suo popolo si misero in marcia, sempre
con l’aiuto di YHWH, che miracolosamente separò le acque del mar Rosso (meglio tradotto
dall’originale ebraico “mare di Giunchi”) per permettere il passaggio degli
ebrei. Nella lunga marcia nel deserto verso la “terra promessa” Mosè incontrò
ancora YHWH, sul monte Sinai, ricevendo le Tavole
della Legge[5]
(che contengono i dieci comandamenti) come espressione di un’alleanza tra
YHWH e il suo popolo. Mosè muore nel deserto, all’età di 120 anni, e nessuno
conosce il luogo dove fu sepolto. Vedrà da lontano la terra promessa, ma non
riuscirà a raggiungerla: toccherà al suo successore, Giosuè. Le vicende di Mosè
sono narrate nella Bibbia nei libri dell’Esodo,
dei Numeri e del Deuteronomio.
[1]
YHWH à è questo il nome presente sulla Bibbia
Ebraica. È impronunciabile volutamente, mancano le vocali, proprio per
rispettare il comandamento “Non nominare il nome di YHWH invano”. Gli ebrei
leggono questa parola sostituendola con il termine “Adonay” il cui significato
letterale è “Mio Signore”.
[2]
Eletto à è
la scelta che Dio fa di un popolo o di un individuo per affidargli una
missione.
[3]
Piaga à fenomeni
che si alternarono per far sì che il faraone lasciasse partire gli ebrei (rane,
zanzare, oscurità, cavallette, ecc..).
[4]
Primogenito à dal
latino primus, che vuol dire “primo”,
genitus, cioè “nato”. Il primogenito è il figlio nato per primo.
[5]
Tavole della Legge à
nelle sue norme e disposizioni ricordano molto da vicino il Codice di
Hammurabi.
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