È successo di nuovo. Un calciatore su un campo di calcio si accascia al suolo e muore per arresto cardiaco. La partita era nel vivo, ad un tratto si vede sul campo un giocatore che sembra inciampare, tenta di rialzarsi ma cade nuovamente. Le immagini televisive non lasciano dubbi: una nuova tragedia è piombata sul mondo del calcio. La tragedia si è consumata al 31’ del primo tempo Piermario Morosini, 26 anni, centrocampista del Livorno, è morto un’ora dopo al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, dopo sessanta minuti di speranze, preghiere, lacrime.
Nonostante il massaggio cardiaco praticato subito in campo e poi l'intervento dei medici in ospedale. La Federcalcio ha deciso di fermare tutte le partite del campionato a partire da Milan - Genoa prevista al Meazza per le 18.
Ai microfoni di Radiouno, il ministro dello Sport Piero Gnudi commenta così la tragica fine del centrocampista del Livorno Piermario Morosini: «Quest'anno questa non è la prima tragedia: forse bisogna interrogarsi se i controlli medici devono essere più approfonditi e forse anche più intensificati. Non è possibile che un ragazzo di 26 anni muoia giocando al calcio». Per il ministro, l'idea di dotare tutti i terreni di gioco di un defibrillatore «è da valutare assolutamente in senso positivo, vedrò con il Coni che cosa si può fare anche perché non è un problema solo del calcio, ma di tanti altri sport». «Questa trasversalità», continua il ministro, «mi fa venire il dubbio che forse i controlli medici non sono sufficientemente approfonditi e devono essere anche frequenti e sempre più accurati».
A questo punto dell’articolo, a te lettore è rivolto questo invito: chiudi la pagina, spegni il pc, chiudi gli occhi e prega il tuo Dio. Non importa a quale religione appartieni, prega e basta!
Se poi non credi, fermati un attimo a riflettere su quanto accaduto a questo giovane di 26 anni che correndo in contro ad un pallone ha perso la sua vita.
Prof. RH
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