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Caro maturando ti scrivo...



Caro maturando, ti scrivo così ti distraggo un po'!
Questa sarà per te la notte delle notti. Anzi, la "notte" per eccellenza. Quella che tutti più o meno abbiamo vissuto. In questo momento starai rimettendo insieme idee, appunti, libri, calcolatrici, post it, tabelle, grafici e chi più ne ha più ne metta. Avrai preparato il tuo zaino munito di penne, matite e dizionario. Altro non ti servirà. Te lo assicuro.


Perché quando sarai seduto su quel banco (che brucerà) sarete solo tu, la penna, il foglio, il dizionario, le tracce da scegliere e nulla più. Il tempo dello studio è terminato, adesso è giunto il tempo di dimostrare chi sei. Lascia perdere i siti e il "toto tema". Non serve. Ascolta un po' di musica, lasciati cullare e addormentati tra le braccia di Morfeo.
Sogna! Sì ho scritto proprio questo. Potrai dirmi: ma come faccio? Vorrei vedere te al mio posto! E avresti ragione se non per il fatto che al tuo posto ci sono stato anch'io. Probabilmente 10 anni fa anch'io avrei avuto la tua stessa reazione, ma dopo tanti anni ed esami superati ho capito tante cose. Tantissime!


Caro maturando devi sognare!
Il poeta prima di andare a dormire appende sempre un cartello alla porta di camera sua con scritto: "Si prega di non disturbare. Il poeta sta lavorando." Eppure tutti ti avranno ricordato almeno una volta nella vita che sognare è inutile, che bisogna essere pragmatici, che provare a realizzare i propri sogni è da pazzi, che sognare è come, nel don Chisciotte di Cervantes, scambiare mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, i burattini con demoni, le greggi di pecore con eserciti, eccetera, eccetera, eccetera...



A tal proposito mi vengono in mente le parole di Barack Obama, il quale di fronte a una platea di 15mila laureati della Howard University con patos rivolgendosi loro dice: "Quando il viaggio sembra troppo duro e quando un coro di cinici vi darà che siete sciocchi a continuare a credere in qualcosa, o che non riuscirete a fare qualcosa e dovreste rinunciare, che fareste bene ad accontentarvi, potreste ripetere a voi stessi la frase che mi ha accompagnato in questi ultimi 8 anni: Yes We Can". Tu, mio caro maturando, puoi tutto!
Dimostra il tuo valore, usa la tua paura e falla diventare adrenalina allo stato puro come fa un calciatore durante l'ultimo calcio di rigore che può assegnare la vittoria della coppa del mondo, come il tennista stremato all'ultimo set dopo 2 ore di battaglia sul campo che può fargli vincere la finale di Wimbledon o del Roland Garros; dai il meglio che hai perché è adesso che si gioca la tua partita. Il tuo futuro parte da qui!


Finiti gli scritti avrai il panico per gli orali e allora tu non essere scontato, vai contro corrente, sii originale, prepara l'indispensabile per dimostrare che a qualcosa ti sei appassionato e che quindi hai studiato con ardore perché quell'argomento, personaggio, storia sono entrati in circolo nelle tue vene; che ti servirà quando sarai là fuori per decidere quale strada intraprendere.
Vuoi un esempio? Ti do il mio. All'esame orale ho portato: L'essere e l'apparire in Luigi Pirandello. Un argomento normalissimo presente sui programmi ministeriali (blablabla..) reso unico, per un accostamento originale, assurdo per qualcuno: Pirandello scrittore e Ligabue cantautore a confronto.


Adesso chiudi gli occhi, fermati un attimo e immagina la faccia dei prof. schierati davanti a me dopo l'apertura delle slide proiettate sul muro.
Ancora le ricordo. Un misto tra incredulità e ribrezzo per aver accostato un premio Nobel per la letteratura ad uno che aveva vinto al massimo il Festivalbar (oltre ad altri riconoscimenti, un film, libri e altre cose che loro ignoravano del tutto o quasi). Ricordo che uno dei più scettici alla fine del mio discorso si alza, mi stringe la mano e mi dice: "Grazie Bertolone, "da adesso in poi" (stava inconsapevolmente citando il titolo di una canzone del Liga) non criticherò più mia figlia che lo ascolta tutto il giorno.


Ti rendi conto? Se è successo a me anche tu puoi capovolgere gli schemi dove cercano di ingabbiare le nostre vite, perché la regola si sovverte se sei tu a volerlo fare. Devi essere tu a volerti mettere in gioco!
Cinici sulla tua strada ne incontrerai tanti, forse anche troppi, ma non scordare mai che ciò che è importante è ciò che è invisibile. É solo con il cuore che si vede bene, l'essenziale é invisibile agli occhi. Antoine De Saint - Exupéry insegna. Non fare come l'aviatore concentrato solo sul suo motore, ma guarda anche con il cuore, perché la ragione da sola non basta. Cerca il tuo piccolo principe da cullare, la tua rosa da proteggere a tutti i costi, la tua volpe da addomesticare.
Innamorati della vita, del mondo, di te stesso perché "se non vi innamorate - come afferma Benigni - è tutto morto." Quindi, "sperperate l'allegria! Siate tristi e taciturni con esuberanza. Fate soffiare in faccia alla gente la felicità!"



Molti passano la propria vita ad accontentarsi di esistere anziché vivere. Ad ambire a piccoli momenti di felicità, che inizialmente appagano, ma che sono destinati ad aprire voragini dentro all'anima. Perché la felicità effimera appaga, ma è solo un palliativo. Una soluzione temporanea destinata a fallire. Forse sarebbe più facile alzare lo sguardo solo per un momento e lasciare tutte le stelle al proprio posto. Lasciare che ogni stella cadente passi anonima e silenziosa senza far danni.



Caro maturando, adesso tocca a te!
Tutto dipende dal verso col quale vorrai contribuire a scrivere il romanzo della tua vita; dallo stile e dal colore che vorrai usare per continuarlo. É sempre una questione di dettagli, colori e sfumature attraverso i quali vorrai dare forma al mondo, il tuo. É sempre una questione di sogni, i tuoi.
In bocca a lupo e divertiti, se puoi!
Prof. RH plus 

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