In questo post verrà illustrato brevemente il Metodo della Scrittura Collettiva nelle sue otto fasi. Un Metodo che grazie all'esperienza di don Lorenzo Milani a Barbiana abbiamo la fortuna di poter conoscere.
Barbiana? "Barbiana non è un paese, non è nemmeno un villaggio. Barbiana è una chiesa con la canonica. Le case, una ventina in tutto, sono sparse nel bosco e nei campi circostanti, isolate tra loro." É qui che nasce uno dei Metodi educativi più validi e "rivoluzionari". Ciò che caratterizza la Pedagogia di don Milani è l’autogestione pedagogica degli apprendimenti e la capacità di auto-correggersi. L'insegnante è solo un regista che favorisce la discussione, lo scambio, la riflessione individuale e collettiva.
I Care. Mi interessa, mi sta a cuore (che é il contrario del "me ne frego" fascista) tutto ciò che mi circonda ed è per questo che devo sempre capire il significato delle parole, delle cose, del mondo. L’apprendimento della scrittura è un esempio pratico del metodo di don Milani: si tratta dell’arte dello scrivere che il priore di Barbiana definisce una tecnica umile. Si lavora collettivamente sull’uso delle parole: l’esercizio è semantico, si ragiona non sulla parola che fa più colpo (è quello che fanno i giornalisti) ma sulla parola più profonda, analizzando bene il senso delle parole che si usano.
"Lavorare le parole è come lavorare la materia con degli attrezzi, la parola va pensata e ripensata; da quella singola parola ne nascono altre e il linguaggio si arricchisce, ma l’apprendimento della lettura e della scrittura non è più un atto tecnico ma un atto produttore di senso. La scuola dove s’impara a leggere e scrivere in quel modo è una scuola d’arte che favorisce il risveglio della coscienza."
"Ogni parola che non capirete oggi, ci sarà una pedata nel culo domani” diceva don Lorenzo ai suoi ragazzi ed é per questo che bisogna comprendere, in classe, la forza della parola e del testo scritto.
Senza dimenticare l’attenzione a chi rimane indietro. Sotto l'aspetto educativo, é uno dei pilastri fondanti del "Metodo don Milani". Dare voce a chi non ha voce e che questa sia la più incisiva e corale possibile.
Si scrive solo se si ha qualcosa di importante da dire.
Non importa se il tema prescelto manca di novità per gli altri. Ciò che conta è che per i ragazzi abbia un motivo, un valore. Il destinatario dello scritto può essere reale o immaginario, singolo o di gruppo. In ogni caso deve essere definito. Nel caso in cui il testo non fosse pubblicato o nessuno lo leggesse, servirà come presa di coscienza all’interno del gruppo.
Seconda fase – la raccolta delle idee
Raccogliere tutte le idee dei partecipanti: affermazioni, negazioni, osservazioni, brevi aneddoti, giudizi, opinioni. Le idee devono essere annotate ognuna su un foglietto diverso, in modo che si possano leggere separate e che si possano maneggiare una per una. Forse la fase più interessante e per certi aspetti più importante.
Possibilità:
- lasciare che i ragazzi riflettano da soli sull’argomento
- partire da lavori individuali
- partire da una conversazione fra i membri del gruppo, annotando tutte le frasi su un foglietto. I ragazzi imparano, così, a mettere a disposizione le idee.
Terza fase – raccolta idee in capitoli e paragrafi
Consiste nel riunire i foglietti con un contenuto affine in modo da formare tanti monti, ciascuno con un titolo. I foglietti sciolti vengono letti uno per uno ad alta voce e lentamente, per capire l’argomento. Tutti quelli che si riferiscono allo stesso argomento si mettono insieme. Sono nati i capitoli.
Quarta fase – riordinamento delle idee all’interno di ogni capitolo o paragrafo
Ogni gruppo di idee slegate, si trasforma in un testo armonico:
- Ordinare le idee del gruppo secondo un criterio logico
- Legarle tra loro tramite congiunzioni o altre parole, rispettando anche le contraddizioni
- Eliminare le ripetizioni rimaste
- Unificare i tempi e le persone delle forme verbali in modo da ottenere un testo che sembri scritto da un solo autore
Quinta fase – composizione del testo completo
Mettere insieme un testo, coerente e ben organizzato attraverso la disposizione logica dei paragrafi e dei capitoli elaborati nella fase precedente. Il testo così formato sarà pronto per essere ulteriormente corretto e perfezionato. Prima si ordinano i paragrafi all’interno dei capitoli e poi i capitoli fra loro.
Sesta fase – revisione generale del testo
Si tratta di controllare se il lavoro nel suo insieme è ben organizzato, se riesce a esprimere tutto quello che si voleva dire, se è efficace, chiaro e scorrevole.
Settima fase – semplificazione e perfezionamento del testo
Occorre fare una una correzione minuta del testo per eliminare ogni affermazione poco vera, per sostituire i vocaboli difficili con parole alla portata di tutti o per indicare in nota il significato di parole tecniche insostituibili, per inserire vocaboli e verbi che meglio esprimono le sfumature che abbiamo in mente, per dare una costruzione più scorrevole ai giri di parole e a frasi intricate, per decidere la punteggiatura e i capoversi.
Ottava fase – revisione del testo da parte di estranei
Si fa leggere il testo a molte persone, preferibilmente con basso livello scolastico, pregando di segnalarci tutto quello che provano durante la lettura. Essa serve per vedere se tutti capiscono alla prima occhiata e se il testo dà luogo a malintesi, se ci sono parole o messaggi incomprensibili. Con questa fase lo scritto può ritenersi concluso.
Prof.RH Plus
Fonte: http://www.welfareweb.it/scrittura-collettiva-il-metodo-seconda-parte/
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