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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

La Basilica Papale di San Pietro: storia, arte, bellezza e fede

IL PROGETTO DI DONATO BRAMANTE Dopo la basilica costantiniana, per la riedificazione della nuova basilica papa Giulio II scelse Donato Bramante il quale coltivava l'idea di sovrapporre il Pantheon al Tempio della Pace, come allora era chiamata la basilica di Massenzio; cioè fondere due tipi di tempio che già Leon Battista Alberti aveva indicati come esemplari: quello "etrusco", rappresentato dalla basilica di Massenzio per una sua errata interpretazione di Vitruvio, e quello rotondo, quale era il Pantheon. La nuova basilica era stata inizialmente concepita come un grande quadrato sormontato da una cupola che, sostenuta da grandiosi pilastri, si doveva librare in alto, quasi sospesa nello spazio. Dalla stessa cupola si dipartivano quattro bracci di croce greca che terminavano, all'interno ad abside rotonda, e all'esterno in linea retta. Tuttavia, il progetto rimaneva poco definito e ipotizzava una dilatazione fino a dimensioni fuori misura che avrebbero presentato

#Promemoria

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita: Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni. Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla. Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano. Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi. Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te. Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze. Che la pazienza richiede molta pratica. Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo. Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti. Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso. Che non si deve mai dire a un

Cultura, tradizione e religione. Il Dramma Sacro

Questa tradizione è tutta vittoriese ed esiste praticamente dalla fondazione. Dal 1657 la Congregazione del SS.mo Crocifisso ebbe il compito di fare una processione solenne il Venerdì santo dalla Chiesa madre al Calvario e ritorno. La Congregazione del SS. Crocifisso di Vittoria Fondata il 20 maggio del 1644 dal Ven. Padre Luigi La Nuza S.J. con il nome di Congregazione Secreta de' 33. Riformata nel 1657, sempre dai Padri Gesuiti, nel 1678 venne aggregata all'Arciconfraternita del SS. Crocifisso di S. Marcello al Corso in Roma. Da allora, la congregazione ha sfidato le avversità e i rivolgimenti politici, riuscendo a sopravvivere a tutte le altre confraternite (più di una dozzina), presenti a Vittoria. Ha istitutito e tramandato, quasi senza alcun cambiamento, l'organizzazione delle processioni del Venerdì Santo a Vittoria, quella del Mezzogiorno con cui si accompagna il Divino Simulacro al Calvario e quella della sera quando, conclusa la Sacra Rappresentazione così come l&

Don't worry, be happy

Una mail inviata, una risposta positiva e l'inizio di una grande avventura. Nasce così la lunga collaborazione tra le scuole di Mediglia e Pantigliate con i Dutur Claun di Milano. Nasce così il progetto scolastico "RH Positive project - Clownterapia". Era una richiesta insolita, per i colleghi e i vari dirigenti, quella di portare la Clownterapia nelle classi, ma funzionava. Quel naso rosso sullo sfondo affascinava e questa esperienza sarebbe potuta diventare una "buona pratica" nella scuola. E poi il fatto di essere a costo zero rendeva più facile l'inclusione di questa nuova attività, perché è risaputo che i fondi all'istruzione sono sempre pochi e centellinati, ma questa è un'altra questione. Sono tanti i ragazzi che si sono succeduti in questi anni e altrettanti sono i volontari che hanno raccolto il mio invito (e che ringrazio uno ad uno). Inizialmente gli incontri "educativi" (basati cioè su attività pedagogiche vere e proprie progett

Hakuna Matata

Hakuna Matata, senza pensieri. Una locuzione in  swahili , di uso estremamente comune in molte regioni dell' Africa  centro-orientale e molto conosciuta in occidente grazie al film Disney "Il Re Leone". In una celebre scena, un  suricato  e un  facocero ,  Timon e Pumbaa , insegnano al  protagonista   Simba  la filosofia dell' hakuna matata : dimenticare i problemi del passato e concentrarsi con ottimismo sul presente. Tale filosofia era stata precedentemente insegnata a  Timon  dal  babbuino   Rafiki . Bello, anzi bellissimo l'insegnamento di Timon perché tutto sarebbe più semplice. Però è anche vero che se fosse così saremmo come dei computer formattabili alla prima occasione. Invece la vera essenza della locuzione é quella che ne dà il babbuino Rafiki. É proprio lui che svela a Simba il vero significato di "Hakuna Matata". Rafiki da due soluzioni diverse tra loro: dal passato puoi scappare oppure cercare di imparare qualcosa. Certo la strada più sempl

Cecità

"Con  l'andar del tempo, più le attività di convivenza e gli scambi genetici, abbiamo finito col ficcare la coscienza nel colore del sangue e nel sale delle lacrime, e, come se non bastasse, degli occhi abbiamo fatto una sorta di specchi rivolti all'interno, con il risultato che, spesso, ci mostrano senza riserva ciò che stavamo cercando di negare con la bocca."  Così José Saramago, nel suo romanzo "cecità", si esprime per descrivere l'immenso vuoto o meglio la voragine che l'essere umano scava nella propria anima quando perde di vista ciò che conta davvero. Perché, citando ancora lo scrittore portoghese, "é abitudine dell'umanità, passare accanto ai morti e non vederli."  Far finta che le cose importanti non lo siano davvero. Ci sono allora due possibilità: fare come il cieco nato del Vangelo di Giovanni (c.9), che lascia totalmente l'iniziativa a Gesù oppure come Bartimeo il cieco che grida a Gesù di liberarlo dalla sua condizione

Un finestra sul mondo: l'uso didattico della LIM

Nata per arricchire il percorso didattico degli alunni, la lavagna interattiva multimediale aiuta la concentrazione, stimola la partecipazione e facilita il ripasso. O almeno dovrebbe, visto che nella stragrande maggioranza dei casi le potenzialità dello strumento non vengono utilizzate del tutto. A volte, nelle classi la LIM viene usata solamente come "proiettore" di film per i quali potrebbero essere utilizzate le aule video (dove sono presenti) o i televisori. Altre volte, poi, rimane inutilizzata per lunghi periodi a favore di una "didattica tradizionale" che mortifica del tutto la sua presenza nelle aule scolastiche. Eppure le   lavagne interattive  multimediali,  favorendo l'apprendimento visivo, costituiscono uno strumento didattico validissimo in grado di rispondere alle esigenze di un grande numero di studenti, compresa, per dirla al modo del noto pedagogista Dario Ianes, la complessa galassia degli alunni con “bisogni educativi speciali” quali i casi d