Il suono della campanella segna la fine di questa
straordinaria avventura e come ogni anno ho dedicato ai miei ragazzi di terza una
lettera a conclusione del percorso fatto insieme. Prima di metterla on-line, però, ho
voluto leggerla e commentarla con loro in classe e solo adesso la rendo pubblica in questo
spazio, il blog, al quale affido le mie riflessioni.
Miei
amati studenti,
è
giunta l’ora di salutarci e questa volta sono io a scrivervi e a condividere
con voi le mie emozioni.. Queste parole le ho volute mettere per iscritto
affinché possiate rileggerle quando e se vi ricorderete di me e mi penserete.
Sono
entrato nelle vostre vite in punta di piedi, vi ho visti crescere e diventare
grandi. Spero soltanto di essere stato all’altezza del compito che mi è stato
affidato! Sono diventato insegnante perché ho lungamente inseguito il mio
“sogno” ovvero: essere punto di riferimento per chi avrà il compito di
costruire un futuro migliore, perché con i grandi la partita può anche essere
persa, mentre con voi ci sono buone possibilità che questa sfida possa essere
vinta! Forse è solo un sogno di un giovane insegnante che ama e crede nel suo
lavoro, ma sono i sogni che colorano il mondo ed io ho cercato di ripetervelo
fino alla nausea.
Sin da
subito ho dato tutto me stesso e mi sono messo in gioco. Ho cercato di
conoscervi uno ad uno senza mai considerarvi un numero, visti i miei
complessivi 454 alunni, ma cercando di guardarvi come persone, cercando di
capire quello di cui avete bisogno per crescere.
Ed è
proprio per questo che ho cercato di dimostrarvi
che ne sarebbe valsa la pena stare in classe per un anno intero ad ascoltarmi. Ho
provato a farvi capire che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni,
che vi aiuterà a capire meglio il mondo e voi stessi, che insomma ne è valsa la
pena stare qua. Ho dedicato e dedico tutt’ora studi, sforzi e sogni per insegnarvi
la mia materia, cercando di dimostrarvi giorno dopo giorno che è tutto vero,
che sono stato e sarò per voi il mediatore di qualcosa di desiderabile e
indispensabile, che io possiedo e voglio regalarvi. Ho cercato in tutti i modi
di aiutarvi a scovare i vostri talenti, le vostre passioni e vostri sogni. Ho
cercato di ricordarvi che la vostra vita è una vita irripetibile, fatta per la
grandezza. Perché, se solo poteste vedere la bellezza che può nascere dalle
ceneri delle sofferenze che esistono nel mondo, se poteste vedere ciò che di
meraviglioso c’è in voi; comprendereste
di più la grandezza che la vostra esistenza porta con se già dal primo istante
in cui siete venuti al mondo.
Magari,
inizialmente, qualcuno non mi ha capito (..e continua a farlo), altri hanno
pensato che fossi pazzo e altri ancora non capivano perché fare religione era
diventato così diverso; c’era poi chi non faceva religione e che scappava al
mio arrivo. Comprensibile per chiunque ma non per me!
Io, con
voi, ho cercato di fare questo. Ho cercato di farvi amare la mia materia, di
non renderla solo un’ora di svago e perdita di tempo ma, utile per andare al
cuore delle tematiche che vi proponevo e se almeno una volta ho fatto nascere
in voi un sentimento, un pensiero, una riflessione o qualcosa in generale posso
allora dire di essere stato un “vero” maestro. Sicuramente avrò sbagliato
qualcosa; d'altronde, come dicevano i latini, “Errare humanum est” (commettere
errori è umano) ma “perseverare autem diabolicum” (perseverare è
diabolico), perciò farò tesoro dei miei errori per cercare di migliorare le mie
lezioni.
Michel
de Montaigne, filosofo francese vissuto nel ‘500, diceva
che: “il ragazzo non è una bottiglia che
bisogna riempire, bensì un fuoco che è necessario accendere”, ed io non ho
cercato di riempirvi di nozioni inutili ma, di accendere in voi la scintilla
dell’amore per la vita e della scoperta dell’ignoto. Una volta acceso il fuoco
sacro dentro di voi ho cercato di farlo ardere. Adesso però tocca a voi
mantenerlo acceso. Il mio compito è qui
concluso!!
Dal
prossimo anno, come scrive Dante, “Incipit vita nova”. Inizia una nuova
vita e spero che questo nuovo inizio sarà pieno di felicità e sogni da
realizzare. Ho solo un ultimo consiglio per voi: abbiate fiducia in voi stessi,
non permettete mai a nessuno di dirvi che non valete niente e di bruciare i
vostri sogni perché voi siete esseri unici ed irripetibili. L’universo nei
primi istanti di vita era composto solo da due elementi, idrogeno ed elio, gli
atomi che compongono le stelle; sono loro che hanno generato tutti gli altri
elementi. Voi siete fatti della stessa materia di cui sono fatte le stelle:
ecco perché vi attraggono. Ecco perché siete così preziosi!! Quindi, se siete
fatti della stessa materia di cui sono composte le stelle, allora siete
composti della stessa materia di cui sono fatti i vostri sogni ed è per questo
che non dovete mai e poi mai rinunciare a sognare e a sperare che la vita vi
sorrida. Walt Disney diceva che “se puoi
sognarlo, puoi farlo” ed aveva
ragione perché anche se nella vita bisogna fare sacrifici per
raggiungere e realizzare i propri sogni, sappiate che sono sempre realizzabili.
Io ho fatto di tutto per raggiungere questo mio sogno che ho avuto la fortuna
di toccare con mano il primo giorno in cui ho visto i vostri occhi desiderosi
di apprendere e assetati di ascolto.
Per
questo e per molto altro vi devo ringraziare perché, anche nei momenti in cui
mi avete fatto disperare, mi avete dimostrato che i sogni non sono solo
desideri, ma possono materializzarsi in una meravigliosa realtà!
Chiudo questo lettera con le parole che don Lorenzo Milani rivolse
ai suoi alunni: “Ho voluto più bene a voi
che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e
abbia scritto tutto al suo conto”. Buona fortuna!
Per sempre il vostro
Prof.RH+
#iopuò #happy2014
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