«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Legge n. 211 del 20 luglio 2000.
Legge n. 211 del 20 luglio 2000.
L’Italia di Mussolini è stata pienamente responsabile di quanto è accaduto. Le leggi razziali del 1938 promulgate dal fascismo, la persecuzione conseguente messa in atto dal regime, il meccanismo burocratico e organizzativo di distruzione e di spoliazione dei diritti, dei beni e delle vite dei cittadini ebrei culminato nella loro deportazione nei lager nazisti - assieme ad oppositori politici, disabili, rom, omosessuali, asociali, testimoni di Geova e altre persone a vario titolo.
Il complesso sistema dei campi rappresentava un universo concentrazionario dove lo sterminio era diventato industria, azione pianificata in tutti i suoi atroci elementi: l’architettura, il lessico, la simbologia visuale dei triangoli colorati, l'assegnazione di un numero che annullava l’essere umano costituendo una nuova identità; “la soluzione finale della questione ebraica” e di tutti gli altri che il nazismo considerava “inferiori” in nome dell'arianesimo.
Scrisse Salvatore Quasimodo: “Da quell’inferno aperto da una scritta bianca: 'Il lavoro vi renderà liberi’ uscì continuo il fumo”.
In quel fumo era stata trasformata l'esistenza di una moltitudine di donne, uomini, bambini.
Mai più. Tutto questo mai più! Per far sì che questa barbaria non si ripeta occorre conoscere, capire e sentire; studiare e vedere i luoghi della memoria. Storia e memoria sono risorse fondamentali per l’umanità, permettono di utilizzare il passato per capire il presente. La memoria è l'esperienza del vissuto, porta il passato nel presente, impedisce l’oblio.
Il complesso sistema dei campi rappresentava un universo concentrazionario dove lo sterminio era diventato industria, azione pianificata in tutti i suoi atroci elementi: l’architettura, il lessico, la simbologia visuale dei triangoli colorati, l'assegnazione di un numero che annullava l’essere umano costituendo una nuova identità; “la soluzione finale della questione ebraica” e di tutti gli altri che il nazismo considerava “inferiori” in nome dell'arianesimo.
Scrisse Salvatore Quasimodo: “Da quell’inferno aperto da una scritta bianca: 'Il lavoro vi renderà liberi’ uscì continuo il fumo”.
In quel fumo era stata trasformata l'esistenza di una moltitudine di donne, uomini, bambini.
Mai più. Tutto questo mai più! Per far sì che questa barbaria non si ripeta occorre conoscere, capire e sentire; studiare e vedere i luoghi della memoria. Storia e memoria sono risorse fondamentali per l’umanità, permettono di utilizzare il passato per capire il presente. La memoria è l'esperienza del vissuto, porta il passato nel presente, impedisce l’oblio.
Miei cari ragazzi, ricordate sempre queste poche parole: non c'è futuro senza memoria!
Questo video, realizzato da alcuni di voi, è dedicato a tutte le vittime della ferocia nazista!!
Buona Visione!
Prof.ReligionHour
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